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Carnevale di Binche - Belgio


È il carnevale più importante del Belgio e fu fatto per la prima volta nella metà del 1500.
Nel 1549 Maria di Ungheria organizzò proprio a Binche feste sontuose in onore del fratello Carlo V e di suo figlio Filippo II di Spagna.
Alcuni cortigiani si sarebbero travestiti da Incas per ricordare le vittorie spagnole nei nuovi territori d'Oltreoceano.
Gli abitanti di Binche, avrebbero preso l'abitudine di travestirsi ogni anno da Sud-Americani.
In realtà questa storia, tanto cara ai belgi, è smentita da testimonianze del carnevale di Binche risalenti al 1395.
In quell'epoca, e probabilmente anche prima, la popolazione della Vallonia e di altre regioni d'Europa, il giorno di Martedì Grasso, accendeva dei grandi falò intorno a cui festeggiava la morte dell'inverno e propiziava la fertilità della terra e delle donne.

Il Carnevale ha il suo fulcro nei giorni "grassi", che sono tre, con manifestazioni di piazza e nei locali. Gli eventi si svolgono nel centro della città e lo spettacolo consiste principalmente nelle esecuzioni dei Gilles artististici clown che ballano al suono di tamburi, ed in varie compagnie di artisti e performers, come gli Arlecchini, i bambini delle scuole secondarie della città, i Contadini ed i Pierrot.
I Gilles sfilano mascherati per le strade della città con un passo particolare: rapido e a scatti indossano fantasiosi costumi preparati in gran segreto.
Tutto inizia alle 4 di mattina, con i Gilles che consumano una colazione di ostriche e champagne, così come vuole la tradizione. In mattinata, gli artisti si muovono verso la piazza principale dove incominciano i giochi e gli spettacoli, mentre gli Arlecchini si recano al municipio a ricevere le medaglie.
La marcia finisce di fronte al palazzo del comune e riprende nel pomeriggio, quando i "Gilles" indossano un voluminoso cappello fatto di piume di struzzo e lanciano delle arance alla folla.
I festeggiamenti continuano per tutta la notte e si concludono con i fuochi d'artificio, che vengono lanciati dopo lo spettacolo finale delle compagnie.


Il 7 novembre 2003, il Carnevale di Binche è stato roconosciuto Patrimonio orale e immateriale dell'umanità dall'Unesco.

Carnevale di Ivrea - Battaglia delle arance



Il carnevale di Ivrea è una manifestazione nata nel 1800 prendendo spunto da antiche feste rionali.
Il carnevale di Ivrea si caratterizza soprattutto per il complesso cerimoniale folcloristico denso di evocazioni storico-leggendarie, per l'obbligo che i partecipanti hanno d'indossare una berretta rossa, e per la spettacolare battaglia delle arance, che è divenuta l'icona stessa del carnevale.

Il tradizionale lancio delle arance nasce intorno alla metà dell’ottocento ma nel Medioevo, erano i fagioli i protagonisti della battaglia.
Si racconta infatti che due volte all’anno il feudatario regalasse una pignatta di fagioli alle famiglie povere che per disprezzo li lanciavano sulla strada

I fagioli erano anche utilizzati durante carnevale, come scherzosi proiettili da lanciare addosso ad improvvisati avversari.
Intorno agli anni trenta e sessanta del secolo scorso, insieme a coriandoli, le donne buttavano dai balconi, mirando le carrozze del corteo carnevalesco, qualche arancia.
I destinatari erano giovini dai quali le ragazze volevano essere notate.
Dalle carrozze si iniziò a rispondere scherzosamente e lentamente, il gesto si trasformò prima in duello, quindi in un vero e proprio testa a testa tra lanciatori dai balconi e lanciatori di strada.
Solo dal secondo dopoguerra la battaglia ha regole ben precise.
Ancora oggi lo scontro si svolge nelle piazze piu' importanti, e vede impegnati equipaggi sul carro (il tiranno) contro le squadre degli aranceri a piedi (popolani ribelli).
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