Il Carnevale di Mamoiada

DOVE: a Mamoiada in Sardegna
QUANDO: fine gennaio inizio febbraio


Un carnevale arcaico, che nasconde le sue origini nella nebbia del tempo, nella matassa inestricabile di rimandi storici, di isolamento e insieme, paradossalmente, di influssi diversi.
Le analisi e le interpretazioni di questa festa antica, da sempre discordano, tanto è difficile rintracciare i riti originari a cui il carnevale di Mamoiada si ispira.
Di certo, sappiamo, che essa è legata al sistema economico e sociale che da sempre caratterizza la Barbagia, il mondo della civiltà pastorale e della transumanza durante l’inverno, quel reticolo di costumanze che fanno di questa parte della Sardegna il cuore più antico e misterioso della regione.
Il carnevale di Mamoida nasce, dunque, con queste premesse. Dal vetusto rapporto tra gli uomini e gli animali ( i pastori erano costretti a vivere per lunghi mesi con le loro pecore), si origina questa manifestazione pagana, con l’intento di esorcizzare il rischio che gli upmini possano trasformarsi definitamente in bestie.Nei giorni del carnevale Mamoiada è attraversata da due gruppi mascherati distinti: i Mamuthones e gli Issokadores. I primi indossano pellicce scure, di solito nere o brune, le spalle sono coperte da un grappolo di campanacci di varie dimensioni che suonano all’incedere per le strade.
Il volto delle persone è coperto da una maschera di legno, opera degli artigiani del luogo e coperto da un fazzoletto.Il gruppo di mascherati è formato solamente da uomini ( i pastori per tradizione sono solo di sesso maschile, nella divisione sociale che imperava un tempo).
Gli Issokadores sono, invece, senza maschera: un vestito colorato e allegro che contrasta con la temibile aria dei Mamuthones. Questi ultimi si muovono all’ unisono e non hanno contatto con il pubblico che segue ammaliato.
Gli Issokadores girano intorno ai Mamuthones cercando di catturarli con delle funi.
La suggestiva sfilata si conduce nella piazza principale, con un ballo tradizionale.

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